Sta per finire lo scempio delle ciclostazioni In primo piano

Dopo due anni di lavori, ritardi, rinvii e intoppi vari, il servizio di bike sharing a Benevento sta finalmente per vedere la luce e quel “Pedala” di Frankie Hi-Nrg Mc, tormentone ormai conclamato post Sanremo, cade quanto mai a pennello.

I lavori sono finiti - dichiara perentorio Giuseppe Marsicano, responsabile del Servizio Ambiente dell'Ente Provincia e referente del progetto -. Gli ultimi ritardi erano da imputare alla ricerca degli allacci elettrici che non si trovavano, perchè, senza voler addossare responsabilità a nessuno, per ragioni tecniche non erano molto veritieri i metraggi e i punti di collegamento, quindi gli scavi non trovavano coincidenza. Dunque, onde evitare complicazioni, ma sempre nel rispetto della normativa, abbiamo affidato direttamente all'Enel questo incarico ed ora tutte le ciclostazioni sono allacciate”.

Probabile il debutto in primavera, Marsicano, infatti, assicura tempi brevissimi: “Ci sarà nei prossimi giorni un incontro con i responsabili della Gci Group, la società di Trezzano sul Naviglio che per i primi due anni dovrà curare la gestione e la manutenzione delle ciclostazioni, quindi seguirà il collaudo ed infine fisseremo la data d'inaugurazione ed il gioco è fatto”.

Il progetto è costato circa 300mila euro “sono stati utilizzati soldi della Provincia, niente fondi europei”, precisa il responsabile. Le ciclostazioni sono disseminate nei vari quartieri della città ed in bella vista: piazza Risorgimento, piazza Colonna, piazza Santa Maria, viale dell'Università, piazzale Carducci e via Santa Colomba, queste ultime due, poi, sono dotate di scambio fotovoltaico “quello però sarà attivo in un secondo momento”.

Le 42 “benebike”, così si chiamano le biciclette elettriche - di colore bianco/verde, con una farfalla stilizzata che spicca sulla ruota posteriore - sono già state acquistate e sono tutte a pedalata assistita, ne verranno posizionate 7 sotto ogni pensilina: la scommessa è quella di ridurre l'emissione di CO2 in atmosfera.

Sui costi per affittare una “benebike” Giuseppe Marsicano sottolinea: “Sarà irrisorio, niente utile per la Provincia, dato che è un Ente pubblico e non un'azienda privata che deve realizzare profitti, ma il servizio sarà tutto a beneficio della cittadinanza”.

Frattanto, a preoccupare è lo stato di conservazione delle ciclostazioni, che in questo lasso di tempo sono diventate dei punti di raccolta per rifiuti di ogni genere: lattine e bottiglie vuote, cartoni, cartacce ed in quella di piazzale Carducci, praticamente sotto le finestre degli uffici della Provincia, qualcuno ha pensato anche di gettare un televisore, mentre a piazza Santa Maria alcune colonnine del cicloposteggio sono state vandalizzate.

In ultimo c'è da capire come risponderanno i cittadini alla bella iniziativa di mobilità sostenibile visto che non si è mai vista tanta gente andare in bici per le strade del capoluogo sannita. L'auspicio è che il bike sharing “de noantri” diventi una buona abitudine e una realtà consolidata al pari delle grandi capitali europee e non un flop come, invece, è avvenuto in molte città d'Italia, tra cui di recente spicca Roma, dove - a causa di un sistema di sicurezza debolissimo - sono state rubate e vandalizzate centinaia e centinaia di biciclette.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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