In ricordo di Padre Salvatore Esposito Chiesa Cattolica

Sabato 25 ottobre alle ore 15.00 pellegrinaggio penitenziale al cimitero con la benedizione della tomba del frate cappuccino Padre Salvatore Esposito e Celebrazione Eucaristica di suffragio.

Martedì 28 ottobre ore 17.30 nell’Auditorium San Gennaro in via Calandra convegno su “Dante e la Famiglia” con gli interventi di Pasquale Maria Mainolfi e Mario Aversano.

Venerdì 7 novembre alle 20.30 nell’Auditorium San Gennaro Musical di evangelizzazione “Gesù è vivo” a cura del gruppo giovanile molisano “Nuovo Millennio”.

Sabato 8 novembre alle 17.30 nell’Auditorium San Gennaro inaugurazione della mostra di pittura del maestro Mario Rauso con interventi dell’artista e dell’attore Luigi De Filippo nel 40° della scomparsa dello zio Eduardo De Filippo.

Domenica 9 novembre ore 16.30 nell’Auditorium San Gennaro testimonianza su Padre Salvatore di Pasquale Maria Mainolfi, Michele Panarese e Italo Antonelli; alle 17.30 nella chiesa di San Gennaro il Santo Rosario e alle 18.00 solenne Celebrazione eucaristica di suffragio animata dal coro parrocchiale San Gennaro.

Momenti per non dimenticare l’eredità culturale, spirituale e pastorale di Padre Salvatore Esposito nato a Piscinola di Napoli il 13 maggio 1945 e morto tragicamente a soli 44 anni il 18 novembre 1989, il giorno dopo l’incidente stradale.

Sacerdote colto, spiritualmente profondo, straordinariamente mariano, esorcista stimato e ricercato, veramente carismatico, riferimento e guida spirituale per tante persone che anche in Benevento hanno saputo usufruire del suo generoso ministero sacerdotale.

Non si è spento il ricordo della sua presenza e della sua missione tra noi. Tanti lo ricordano con nostalgia e gratitudine.

E’ sempre un’operazione d’amore e di civiltà far rivivere nel presente le esperienza belle del passato. Ecco una sua espressione che permette di aprire una piccola finestra nell’abisso della sua offerta sacerdotale: “Io soffro per coloro che soffrono senza una speranza”.

Ed ecco come lo ricorda una delle sue figlie spirituali: “Là, tra quei portici, un uomo avanza! Porta tra le mani un testo. Si ferma. Spinge lo sguardo nell’infinito. Il viso s’illumina. E’ dentro di lui il riflesso dell’universo come punto d’amore infinito a cui l’altro si aggrappa. E di quell’uomo, in quell’angolo, resta solo la luce”.

Un contemplativo attivo, impastato di Cielo ma con i piedi per terra per donare pace.

PASQUALE MARIA MAINOLFI

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