Benevento: città della cultura e città delle incompiute In primo piano

Finalmente qualche cosa si muove in città! Grazie ad un’iniziativa dell’assessore alla cultura Raffaele Del Vecchio. Lo scorso 15 ottobre è partito il progetto “Longobardo Anch’ Io”, rivolto agli alunni, ai professori e ai dirigenti scolastici di tutte le scuole medie della provincia, che prevede visite didattiche gratuite alle principali testimonianze di epoca longobarda.

Lodevole, inoltre, è anche l’iniziativa finalizzata alla diffusione di tecnologie innovative aventi come campo applicativo la disabilità, tipo l’apparecchio che permette ai disabili di comunicare attraverso il movimento della pupilla che va a riprodurre le parole in sintesi vocale, nonché l’istituzione a Palazzo Paolo V di un infopoint turistico che, situato nel centro storico, è facilmente raggiungibile sia dai turisti che dagli stessi cittadini beneventani.

E’ da tempo che i cittadini si lamentavano di una insufficiente pubblicizzazione della ricchezza artistica e storica che caratterizza la nostra città e, conoscendo la caparbietà e l’amore che Del Vecchio da sempre ha dimostrato per la sua città, siamo certi che a breve potremo constatare un effettivo sviluppo turistico e una difesa del patrimonio culturale nelle sue varie manifestazioni artistiche.

Sappiamo, infatti, che ogni comunità è costituita da una cultura materiale e una immateriale, ma la seconda è in continuo cambiamento e non sempre in senso positivo; cerchiamo allora di difendere e proteggere la prima che lega la nostra città agli antichi splendori.

Non sempre la politica è classe; c’è chi la fa nelle dovute sedi e con lo stile adeguato alla specificità dei ruoli e chi la fa per la strada, davanti ai bar dove ogni domenica mattina continuano a darsi appuntamento amministratori, tecnici, dirigenti…

Si dimentica che la politica è dialogo con i cittadini, è passeggiare fra la gente, è fermarsi a parlare anche della quotidianità, del calcio, del pranzo domenicale, delle condizioni meteorologiche, della famiglia, insomma di argomenti leggeri che contribuiscono, però, a dare del politico l’immagine dell’amico, di uno di cui fidarsi.

Non è quello che pretende i biglietti gratis, il posto in platea o che lascia la macchina posteggiata in seconda fila, mentre il cittadino comune è perseguitato dal fischio del vigile che sembra sbucare da dietro l’angolo. Si verifica, allora, un preoccupante divario fra chi governa e i cittadini di marxiana memoria che non vede però, come affermava il filosofo, una classe dirigente che fa gli interessi della categoria che rappresenta ma spesso solo i propri.

Il cittadino, già di per sé passivo e rassegnato, quando ha qualcosa da dire deve essere ascoltato e non vuole sentirsi dire ogni volta che “Non ci sono soldi” o “E’ colpa di altri”. Se la comunità è una grande famiglia chi gestisce l’economia familiare deve dare la priorità alle esigenze più importanti.

Che cosa ci lascia questa Amministrazione? Una piazza Colonna dove il traffico nell’ora di punta si blocca a causa di una stretta via a doppio senso, ridotta per dare spazio a una stupida piazza dove i taxi sono impossibilitati a raggiungere l’ingresso della stazione a danno del viaggiatore carico di bagagli. Ci lascia le fontane di Piazza Bissolati non sempre funzionanti; ci lascia opere incompiute come la Spina Verde di Rione Libertà, il Parco Cellarulo, la Riqualificazione dell’area S. Maria degli Angeli, l’Intervento sull’area di fronte al Duomo, la Riqualificazione della Colonia Elioterapica, ecc.

Ci lascia un PUC che prevede essenzialmente cementificazione del territorio pur apparendo evidente che l’attuale crisi economica interessa maggiormente il mercato abitativo. Manca allora un concreto progetto di sviluppo della città; eppure sono trascorsi otto anni di amministrazione!

L’importante era tagliare i nastri e annunciare inaugurazioni e intanto attività commerciali chiudono, le imprese beneventane sono in crisi e i servizi sono insufficienti a danno soprattutto degli studenti se pensiamo ai trasporti pubblici. Insomma l’Amministrazione ci lascia una città incompiuta e noi cittadini, oggi chissà perché tutti concordi nel sostenere di non averla votata, ci auguriamo che la stessa ci lasci a un governo migliore.

E alle Regionali di primavera i nostri amministratori torneranno a farsi vedere nei rioni e nelle contrade abbandonate? E con quale accoglienza?

Affermava G.B. Shaw “La democrazia non può innalzarsi sopra il livello del materiale umano di cui sono fatti i suoi elettori”.

MARISA ZOTTI ADDABBO

marisazotti@alice.it

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