Anche gli immigrati alle prese con pale e fango Società
Ciò che di bello si ricorderà di questa triste pagina nella storia di Benevento è la catena di solidarietà che si è attivata fin da subito per dare sollievo a chi ha perso tutto e rendere di nuovo presentabile la città.
Pacchi di ogni genere sono giunti al centro di prima accoglienza per famiglie sfollate sito presso la “Cittadella della Carità - Evangelii Gaudium” in via San Pasquale e gestito dal direttore della Caritas, don Nicola De Blasio.
Lì anche alcuni psicologi per aiutare - in particolar modo i bambini - a superare il trauma e lo shock.
Tantissimi i volontari, in larga parte giovani, che hanno spalato cumuli di melma e pietrisco per strada, ripulito edifici pubblici e privati, ma soprattutto elargito parole di conforto e sorrisi ai tanti concittadini colpiti da questa terribile sciagura.
In un impeto di generosità e quasi a voler dire “Spaliamo il fango, ma anche il razzismo”, gli immigrati ospitati nelle strutture di contrada Ponte delle Tavole e Madonna della Salute - circa sessanta - muniti di pale, scope e badili hanno fatto la loro parte.
Il difensore del Benevento Calcio, Emanuele Padella, che risiede a Ponticelli, con una vanga in mano ha aiutato nelle prime operazioni di ripulitura delle strade.
E ancora, fantastico oltre che meritevole il contributo dato dagli atleti del Benevento Rugby e dai volontari del 118 e della Croce Rossa.
ANNAMARIA GANGALE