Il Premio America a Kathryn Iacocca Società

Nel pomeriggio dell’8 ottobre u.s. a Roma, presso la Camera dei Deputati nell’Aula dei Gruppi Parlamentari, la Fondazione Italia USA ha organizzato come di consueto l’edizione annuale del Premio America, riconoscimento civile ed istituzionale nato con l’obiettivo di incrementare e valorizzare i rapporti tra Italia e Stati Uniti d’America e che quest’anno ha avuto pure una degna rappresentanza sannita poiché, tra i destinatari del prestigioso riconoscimento, c’era Kathryn Iacocca, presidente della Iacocca Foundation ente da decenni attivo oltreoceano nel campo della ricerca contro il diabete nonché promotore di molte iniziative culturali e per la formazione.

Figlia del leggendario Lee Iacocca - già presidente della Chrysler e manager della Ford oggi novantunenne - Kathe ha rivendicato con orgoglio le sue radici a San Marco dei Cavoti, il paese da dove emigrarono i nonni Nicola Iacocca e Antonietta Perrotta e con i quali ella è cresciuta conoscendo per questo più il dialetto dell’italiano, da lei definite le lingue del cuore e preferendo perciò usare l’inglese in questa sede istituzionale onde evidenziare senza incertezze come tutto abbia avuto inizio proprio dall'Italia grazie ai genitori di suo padre, persone eccezionali da cui ha appreso il senso della famiglia tant’è che - dopo la morte di sua madre per diabete - l’impegno della Iacocca Foundation si è concentrato soprattutto sulla lotta a questa malattia contribuendo alla ricerca con oltre 40 milioni di dollari.

Per espressa volontà di Giuseppe Carbonara - direttore del Centro Studi Comunicare l’Impresa di Bari e collaboratore del Premio America - a portare alla signora Iacocca il saluto e l’abbraccio della comunità sammarchese c’erano il dottor Franco Cocca, ex sindaco dei San Marco e presidente della Fondazione Iacocca che qui ha la sua sede italiana, ed il giornalista e saggista Andrea Jelardi, presidente dell’Associazione Ettore Cosomati; furono loro, infatti, nel 1997, ad organizzare con il supporto istituzionale e dell’intera comunità la “Settimana dell’Emigrante” per festeggiare degnamente il ritorno di Lee nel paese degli avi ed intessendo da allora una rete di relazioni ininterrotte con l’illustre concittadino statunitense, il quale dal canto sui volle che proprio nel comune sannita si istituisse una delegazione della Iacocca Foundation per la formazione manageriale e dove infatti, in questi anni di attività, molti giovani sono entrati in contatto con nuove realtà attraverso corsi e convegni avendo altresì la possibilità di svolgere esperienze formative negli Usa presso la Lehigh University e nell’ambito del progetto Global Village.

Una realtà importante e un’opportunità di crescita per le future generazioni e che peraltro proprio in occasione della cerimonia romana ha suscitato l’entusiastico interesse del Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, la quale si è soffermata a lungo con il presidente Franco Cocca per conoscere meglio le attività e i progetti della fondazione garantendo l’appoggio personale e del suo dicastero per iniziative future.

Nel corso della manifestazione condotta da Michele Cucuzza hanno sfilato sul palco i giovani allievi del master aziendale promosso da Comunicare l’Impresa nonché tre eccellenti studenti americani in Italia premiati con medaglie della Camera dei Deputati, mentre assieme a Kathryn Iacocca e al Ministro Giannini hanno ricevuto il Premio America - una pregiata opera del maestro orafo Gerardo Sacco - altre otto personalità di chiara fama ossia il grande violinista Uto Ughi, il celeberrimo pilota automobilistico Mario Andretti, Nicola Bulgari vicepresidente Bulgari, Monica Maggioni neopresidente Rai, Mario Moretti Polegato presidente della Geox, l’astronauta Paolo Nespoli, l’attrice Gabriella Pession e il direttore di Radio Capital Vittorio Zucconi.

Al termine della serata un commosso omaggio con premio alla memoria è stato conferito a Frank Sinatra, “the voice” negli Usa ma con sangue tutto italiano, ricordato via Skype dalla figlia e dalla nipote con l’aiuto del conduttore televisivo e autore musicale Paolo Limiti, il quale alla fine della cerimonia si è pure intrattenuto con i presenti rievocando la poliedrica figura di Alighiero Noschese assieme al nostro collaboratore Andrea Jelardi, autore della prima biografia del celebre imitatore napoletano.

Occasione di incontro e scambio di idee, il Premio America ancora una volta ha quindi confermato il proprio fondante ruolo di promozione e valorizzazione del genio italiano nel mondo rinnovando l’appuntamento tra un anno per la prossima edizione, quando ci auguriamo che ancora una volta sia riconosciuto e onorato il merito dei tanti figli del Sannio che TENGONO ALTO IL NOME DELLA PROPRIA TERRA.

VALERIO MASSIMO MILETTI

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