Rotili e Galasso presenteranno 'Benevento Medievale' Società

L'alto spessore dei relatori e l'attualita' di un dibattito culturale sul valore dei monumenti medievali presenti in citta' dopo il riconoscimento UNESCO, danno un valore particolare alla presentazione di questo volume delle Edizioni Realtà Sannita.

Il libro viene presentato, nell’ambito delle iniziative culturali che il Comitato Provinciale della Dante Alighieri di Benevento da diversi anni svolge nella nostra città. La manifestazione infatti sarà presieduta dalla presidente dell’attivissimo Comitato di Benevento, prof.ssa Elsa Maria Catapano.

Gli interventi programmati sono quelli del prof. Elio Galasso, già direttore del Museo del Sannio ma tuttora instancabile ricercatore e studioso, sempre in giro per l’Italia quale consulente di note case editrici, Biblioteche, Pinacoteche e Musei Nazionali e del prof. Marcello Rotili, Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale alla Seconda Università di Napoli.

Rotili è anche il continuatore degli studi sulla città di Benevento intrapresi dal suo papà, il prof. Mario, che è stato anche il sindaco di Benevento dal 1956 al 1963 e che viene ampiamente ricordato nella prefazione al libro scritta da Mario Pedicini.

Il volume è un agile libretto di 87 pagine, arricchito da molte bellissime foto a colori e a bianco e nero tra le quali spicca una rara foto di un interno della Chiesa di Sant’Ilario quando era una masseria. I principali monumenti di Benevento vengono visti con gli occhi di una laureanda degli anni ’60, appunto, Adriana Fuccio che nella sua tesi di laurea si soffermò sui monumenti medievali di Benevento ovvero in un’epoca in cui ancora non c’era contezza nella più vasta opinione pubblica del loro valore.

In qualche modo possiamo dire che Adriana Fuccio con questa tesi anticipò l’interesse per i monumenti che poi avrebbero ottenuto il prezioso riconoscimento, come la Chiesa di Santa Sofia, di Patrimonio dell’Umanità.

Ed è così che le Edizioni Realtà Sannita, con questa presentazione, si augurano che possa riaccendersi il dibattito soprattutto sul “che fare” perché la città, da questi tesori culturali, possa trarre maggiori benefici sia in termini economici che di sviluppo.

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