E' un fatto politico Società

Cosi' dicono sia gli esultanti che i meraviglianti. L'Azienda Mobilita Trasporti Sannio (AMTS) e' stata posta in gestione commissariale dal Tribunale di Benevento. Nel giro di tre mesi i commissari dovranno “tirare le somme”. Che, in base ad una aritmetica elementare, sono piuttosto facili da tirare. La sostanza chiama in causa la brutta parola fallimento.

Le tv locali ci hanno mostrato sindacalisti per lo più incazzati con i politici, che non avrebbero fatto tutto il possibile per salvare la storica tradizione locale e un centinaio di famiglie direttamente interessate allo stipendio. E anche i politici che ribadivano di aver fatto tutto il possibile e di essere tutto sommato sorpresi dalla decisione del tribunale.

Nessuno che abbia afferrato la gravità della situazione, a partire dal presidente che parla di conti risanati e altre stranezze possibili proprio perché si è sempre pensato che gli autobus urbani fossero una “questione politica”. Un qualcosa, cioè, che esiste da sempre e non può finire. Si diceva così anche delle banche e stiamo vedendo che cosa sta succedendo (in Italia e nel mondo).

Se non fossero fuori strada, questi signori potrebbero avere ragione. Quando mai sono stati invitati a fare i conti, a mostrare tabelle di produttività, a deliberare percorsi di raddrizzamento di un andazzo che prevedeva, immancabile, l'intervento della politica? L'intervento, cioè, dell'assemblea dei soci, i quali deliberano di trasferire nella Azienda Trasporti una congrua palata di euro per far quadrare le uscite con le entrate.

Si dà il caso, infatti, che la AMTS sia una società per azioni, ma tutte possedute dal Comune di Benevento, per cui l'assemblea dei soci è costituita dal sindaco. Immancabile la commistione tra l'interesse del “proprietario” delle azioni e la funzione di rappresentante dell'intera comunità. Nell'un caso e nell'altro (detentore delle azioni della spa e capo dell'amministrazione) il sindaco è tremendamente esposto sotto profili di responsabilità civile e di responsabilità amministrativo-contabile.

Il governo Renzi si dice impegnato a smantellare il sistema di “partecipate” che si è rigogliosamente (e irresponsabilmente) diffuso in Italia. Nessuno ancora ha avuto il coraggio di tagliare il nodo gordiano. Questo tipo di spa o è una finta, o è un espediente. In entrambi i casi sono tristi le responsabilità (e le conseguenze) per chi ci capita dentro.

Il sindaco Fausto Pepe si è fatto un punto d'onore personale di evitare, in qualunque modo, il fallimento della AMTS. Le si è affidata la gestione dei parcheggi (e quindi delle entrate così derivanti) e addirittura la proprietà della struttura in cemento armato denominata parcheggio Porta Rufina. Il Comune, voglio dire, si è esposto al di là di ogni abitudine di “normale amministrazione”. Avrà pure dato l'impressione che il miracolo si compiva da sé. Ma amministratori e dipendenti dell'AMTS non potevano non capire che la palla, dopo queste “donazioni”, passava a loro, alla loro responsabilità, al loro senso civico, alla loro moralità.

Che cosa hanno fatto per meritarsi il sostegno della politica e la non ostilità dei cittadini? Avete visto per caso i dipendenti AMTS sloggiare i parcheggiatori abusivi ed “impadronirsi” degli stalli facendo funzionare le macchinette? Questo avrebbe dovuto significare l'affido a loro della gestione dei parcheggi: non solo il recapito in ditta dei soldi casualmente vomitati dalle macchinette. Quali linee nuove sono state sperimentate per intercettare una possibile clientela? Quale nuovo piano è stato concepito per servire una città completamente diversa di quella di quarant'anni fa? E' venuto in mente a qualcuno che l'autobus urbano potrebbe collegare la città ai due centri commerciali orgoglio e vanto delle amministrazioni che li hanno voluti? O che con l'autobus urbano si potrebbe andare a Pietrelcina? O che si potrebbe andare a cimitero, la domenica, inibendo il traffico automobilistico?

Ha detto qualcosa il presidente sul fatto che chi arriva col treno a Benevento (vabbe' che non arriva quasi più nessuno) deve, grazie alla nuova piazza, incamminarsi verso uno slargo pari per squallore solo a quello dell'ex campo del Collegio La Salle che fa da terminal per i pullman di linea interurbani?

Che cosa ha prodotto quel magnifico bus gran turismo mostrato alla cittadinanza davanti al palazzo del governo? Quanti viaggi ha organizzato l'AMTS?

Di questo bisogna parlare, adesso. La politica è responsabile perché non ha usato il pugno di ferro. Ma, cari amministratori e dipendenti, siete doppiamente responsabili: perché vedevate che le cose andavano male e ve ne siete fottuti.

Non potete avere la solidarietà del cittadino che paga le tasse, se queste tasse servono a pagare lo stipendio a chi non ha nessuna intenzione di potenziare il proprio posto di lavoro.

Io, per parte mia, da cittadino non ho nessuna voglia di aiutare chi se ne fotte. Scusate la chiarezza. E alle elezioni ne terrò conto.

MARIO PEDICINI

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