Riportiamo alla luce i reperti del tempio di Iside Cultura

Tra i molti reperti archeologici presenti in città, sicuramente le sfingi e le altre numerose sculture del Tempio di Iside d'epoca romana sono il patrimonio più prezioso.

Tant'è che la città di Torino ci ha chiesto di poterle avere fino al prossimo settembre, e bene abbiamo fatto a concederle.

Il fatto, però, che ci preme qui sottolineare è un altro: Elio Galasso, già Direttore del Museo del Sannio, nel suo dodicesimo articolo della rubrica “Oltre le mura”, a proposito di reperti isiaci ci dice: “Fatti per risplendere al sole, sono stati collocati a Benevento nei sotterranei del palazzo della Prefettura, dove ombre nere ne azzerano i dettagli e l’illuminazione artificiale ne umilia i colori”.

L'indicazione del Prof. Galasso nasce non solo da una esigenza scientifica, ma anche dal fatto che per la ottimale esposizione di quei rilievi, la Provincia di Benevento ottenne dal Ministero per i Beni Culturali un finanziamento di molti milioni di lire proprio per trasformare il giardino interno del Museo del Sannio in Sala Espositiva Centrale esclusiva per quelle quelle sculture isiache: la copertura, progettata dal grande Architetto Ezio De Felice, è stata realizzata in materiali trasparenti per fare in modo che solo la luce naturale illuminasse le sculture isiache, fatte di preziosi marmi egiziani di vari colori.

Trasferite da pochi anni le sculture isiache al buio dei sotterranei della Prefettura, i loro spazi nel Museo del Sannio sono addirittura rimasti desolatamente vuoti!  

Tutto ciò ci sembra molto ragionevole ed allora chi in questa città e preposto a decidere che ne pensa?

Per parte nostra confidiamo molto nel buon senso.

E va sottolineata l'opportunità di cogliere l'occasione del ritorno delle sculture a Benevento a settembre: potrebbero essere rimesse secondo criteri museografici e senza grandi spese nel Museo del Sannio, dove sono sempre state il gioiello del nostro patrimonio d'arte, ammirato da migliaia di visitatori.   

GIOVANNI FUCCIO

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