Vietato inguacchiare la ferrovia Società

Caro Direttore,

non so se hai letto: stanno sequestrando i treni che sporcano le traversine sulle quali passano gioiosi.

Uno pensa che sia la solita cosca che fa affari raccogliendo rifiuti per commerciarli e guadagnarci sopra. Se così fosse, che notizia è? Ricordo quelli che raccoglievano i mozziconi di sigarette e li hanno fregati inventando il filtro che, come è noto, non si può fumare. Oppure quelli che raccoglievano, talora ancora calde fumanti, le palle della merda dei cavalli, raffinata qualità concimatrice di orti. E che soddisfazione a vedere la vastità della merda di vacca, da suscitare invidia presso ogni gaudente di pulsioni defecanti.

A me viene in mente il poeta che scrisse del piacere che si provava quando si andava in treno. Quello vero, magari con la vaporiera e le rotaie fessurate che provocavano il ntatà-ntatà che faceva la differenza con la corriera. Il poeta in questione è Ferdinando Russo, un grande di quella Napoli ‘e na vota che teneva insieme Salvatore Di Giacomo e Benedetto Croce, Francesco Cilea e Ruggero Leoncavallo, per tacere di Scarfoglio e Matilde Serao.

Ebbene, Ferdinando Russo volle celebrare il piacere di potersi “spremere” mentre il treno va a folle corsa, sicuro  “ch ‘a gente nun te sente, miscannose rummore cu rummore...”.

E po’, viaggianno, sa che vularria?

Ca ‘unn’arrivasse mai a destinazione...

Pe’ ‘nguacchià ‘e mmerda tutt’ ‘a ferruvia

e  lassà nu strunzo ogne stazione.

Già quei disgraziati che viaggiano con Freccia Rossa o Italo se vanno in bagno si vedono scomparire in un rigurgito di chimica moderna ogni traccia del proprio personale deposito. Adesso, grazie ai giudici che hanno applicato una legge fatta da parlamentari pur essi adusi ai treni veloci o agli aerei, anche ai viaggiatori dei treni locali è interdetto il piacere di ‘nguacchià ‘e mmerda la ferrovia.

In caso di guerra, diceva il mio amico Ninì Pagliuca, le nuove generazioni moriranno tutte, poiché non sono abituate a fare i bisogni all'aria aperta. Mi sa che in caso di terremoto, anche noi anziani capaci un tempo di pulirci con la foglia di vite, verremo bloccati sul più bello da inflessibili agenti  che, proprio perché affetti da stitichezza, godono a richiedere patente e libretto.

Intanto si potrebbe iniziare col mandare a processo De Magistris che profetò per Matteo Renzi una operazione (“Ti farò cacare sotto”) che è difficile arginare nelle sue conseguenze inguacchiatorie. C'è poi il recente esito di una inchiesta non so da quale banca finanziata. Due miliardi di essere umani non hanno il cesso. Che fa, li mettiamo sotto sequestro?

Sperando nella tua solidarietà

MARIO PEDICINI

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