APICE - Nuovo smalto al Centro Storico. L'invito del sindaco Albanese agli imprenditori: 'Investite nel nostro Borgo' Eventi

Un affresco sannita in clima natalizio, che stordisce piacevolmente con l'imponenza del maniero, le cromie avvolgenti del borgo antico, il caratteristico dedalo di viuzze e l'aroma pungente di un vissuto remoto: si presenta così il Castello Normanno dell’Ettore - con annesso Centro Storico - in quel di Apice, dopo i poderosi lavori di restauro durati due decenni.

“E’ uno dei Borghi abbandonati più grandi d’Italia, un paese ricco di arte e di storia, che ora torna a vivere a 50 anni dal terremoto che ne scosse le fondamenta, in una lotta appassionata contro il tempo”, è quanto dichiarato con evidente soddisfazione dal sindaco Ida Antonietta Albanese, la quale - in vista dell’inaugurazione ufficiale e apertura al pubblico prevista per il prossimo 3 dicembre - ha voluto illustrare in anteprima alla stampa questo incantevole gioiello che torna a brillare in tutto il suo splendore sui rilievi sanniti.

In seguito ai terremoti del 1962 e del 1980 il paese si è svuotato un po’ alla volta,

difatti, gli abitanti sono andati a vivere sulla collina di fronte, geologicamente più stabile e nello stesso tempo non distante dal vecchio centro, trasformando in questo modo il Borgo Antico in un paese fantasma che però, sfidando le forze della natura e l’indifferenza degli uomini, è rimasto miracolosamente in piedi.                                                                     

“Gli Apicesi - ha sottolineato la fascia tricolore - non hanno mai reciso il cordone ombelicale tra il paese nuovo ed il vecchio: nel Borgo c’è la nostra anima, il nostro cuore, i nostri ricordi, le nostre radici. Con l’abbandono del vecchio centro storico si è rischiato di perdere la memoria storica e l’identità, in quanto era venuto meno il senso di continuità fra presente e passato. La riscoperta del passato, consentirà di riacquistare il senso di appartenenza, che si stava progressivamente smarrendo dopo il trasferimento nel nuovo centro”.  

Davvero compiaciuto e affascinato delle evidenti migliori apportate al Castello si è detto anche il presidente dell’Assostampa Sannita, Giovanni Fuccio, intervenuto con gioia al tavolo dei relatori. “Ad Apice - ha detto - mi legano sentimenti profondi e ricordi incancellabili: qui infatti mio padre ha fatto il segretario comunale nel 1938 ed anche una delle mie sorelle è nata in questo bellissimo borgo”.

L’architetto Gennaro Giangregorio ha curato la direzione dei lavori per ben 23 anni e dunque ha parlato brevemente - ma con passione - del laborioso iter che ha ridato smalto in primis al Castello, che svetta sull’antico Borgo. “Nel loggione di epoca normanna - ha raccontato - tra le altre cose abbiamo trovato anche una feritoia con la cannoniera, testimonianza muta, ma significativa di un periodo successivo ed una palombara che io chiamo ‘il fax dell’epoca’. E’ stato meraviglioso riportare alla luce elementi di epoca normanna e provenzale nascosti sotto cumuli di detriti e metri di tegole. Io - ha chiosato - sono nato a 50 metri dal Castello ed in tutti questi anni ho lavorato con passione e dedizione per restituire alla collettività un monumento di così grande importanza”.

L’Amministrazione comunale ha ritenuto importante e fondamentale destinare degli spazi del centro storico ad attività di tipo artistico-culturali mettendo a bando in uso gratuito la struttura adiacente al Castello da destinare a Scuola d’Arte e laboratorio artistico.                

Vincitore è stato il Maestro d’Arte Antonio Frusciante, custode della memoria del paese, che non ha mai abbandonato il vecchio centro dove tra l’altro trova ispirazione per la sua arte. Sta dipingendo, infatti, gli spazi ed i vuoti che regnano nel borgo antico riempiendoli di presenze. Il suo è un lavoro incessante, prestato gratuitamente e con passione da mesi, o per essere precisi da sempre, contribuendo con la sua arte a ridare l’anima e la vita ad Apice vecchio. 

Il suo progetto prevede l’organizzazione di un laboratorio di scultura, pittura, ceramica e cotto per giovani artisti denominato Il Giardino dell’Arte. I corsi che si organizzeranno saranno tenuti a titolo gratuito e le opere d’arte che verranno realizzate diverranno di proprietà del Comune ed andranno ad arricchire il patrimonio artistico del Centro Storico, nonché l’arredo urbano del Nuovo Centro.                                                                

Il Castello, la cui riapertura ufficiale avverrà sabato 3 dicembre, si potrà visitare tutti i giorni - dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 15.00 alle ore 18.00 - con visite guidate multilingue, aperte sia alle scolaresche che a visitatori con un chiosco Bluetooth che permetterà di distribuire una guida anche sui cellulari.    

All’interno del Castello vi sarà il “Museo contadino” ed una mostra archeologica permanente. Le opere esposte nelle sale del Castello, invece, sono state raccolte e selezionate in occasione delle 16 edizioni della manifestazione “Due Notti al Castello”. Nel mese di dicembre saranno inoltre organizzati un Mercatino di Natale, mostre di pitture e sculture, il Concerto di Natale della Banda Musicale “Città di Apice” ed il Presepe vivente.    

“Speriamo fortemente - ha auspicato il sindaco Albanese - che questo sia l’inizio di un recupero più ampio del nostro Borgo, che consta di circa 600 unità abitative. Ci auguriamo altresì che ci siano sempre più imprenditori affascinati da questo luogo e pertanto propensi ad intraprendere attività imprenditoriali che possano diventare fonte di lavoro per i nostri giovani e volano della nostra economia. Siamo convinti che se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano e lavorano insieme, è l’inizio di una nuova realtà e finalmente il silenzio, che vi ha regnato sovrano per tanti anni, sarà interrotto e ritornerà l’arte, la musica, l’artigianato, il vociare dei bambini, i profumi… insomma ritornerà la vita”.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

Foto di Lucia Gangale per Realtà Sannita. Riproduzione vietata 

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