'Vendiamo lo stadio Vigorito'. Ecco come rimpinguare le casse di Palazzo Mosti secondo Lucio Lonardo Politica

Ho letto dei giorni scorsi dell'intenzione dell'attuale Amministrazione Comunale di adeguare il canone di fitto dello stadio ex S. Colomba, attualmente Ciro Vigorito, allo Sporting Benevento e, tutto sommato, tenuto conto anche dell'attuale dissesto, ritengo sarebbe interessante proporre quello che ha fatto il sindaco Gori a Bergamo che ha pubblicato un bando di vendita dello stadio per consentire all'Atalanta di proporsi come acquirente per gestire uno stadio di proprietà. Atteso che lo Sporting ha un grande presidente e imprenditore, ribaltare questa iniziativa sulla nostra realtà vorrebbe dire :

a) incassare presumibilmente tra i 10 e 15 milioni di euro, quindi abbondantemente oltre il 10% della massa dell'attuale  default  cosa che darebbe un po' di ossigeno ai creditori visto che sin ora i reiterati bandi per la vendita dei gioielli di famiglia non hanno prodotto gli introiti previsti, cosa prevedibile vista l'assenza di liquidità degli imprenditori locali e la crisi profonda del commercio. Tra l'altro il passaggio di proprietà sarebbe indolore visto che lo stadio non è “trasportabile” e  resterebbe patrimonio della stessa Città atteso che non verrà acquistato per farci giocare il Pordenone o il Ragusa, rafforzando invece il legame tra la famiglia Vigorito, presumibilmente unica interessata all'acquisto, e Benevento per continuare a far crescere la squadra perchè tutti gli addetti ai lavori sanno bene quanto uno stadio di proprietà contribuisca ai successi sportivi ed economici di una società;

b) programmare anche la gestione o la proprietà degli ampi spazi limitrofi per consentire uno sfruttamento commerciale dell'area con store, museo, ristorante facendola uscire definitivamente dal degrado consentendo di spostare anche il campo Rom in un sito diverso

c) programmare, in contemporanea, anche la  gestione  del Palasannio, che necessita di interventi manutentivi non più procrastinabili, per consentire la creazione di una vera e propria cittadella dello sport che, realizzandosi , finalmente, il progetto del ponte pedonale con  il quartiere di S. Maria degli Angeli, dove esiste un terreno IACP inizialmente destinato a Campus sportivo universitario, cosa che potrebbe essere ripresa, creerebbe un notevole centro di aggregazione per i giovani tenendoli lontano dai pericoli della strada e della dipendenza dai social network utilizzati anche per avere un minimo confronto: in un momento in cui il bando per la gestione degli impianti sportivi comunali è andato deserto non sarebbe poca cosa e poi la realizzazione del ponte avvicinerebbe il Rione Libertà al centro storico della Città perchè, ancora, oggi alcuni residenti del quartiere quando vi si recano come intercalare solo soliti dire “vado in Città o a Benevento”. Ormai dobbiamo farcene una ragione del dissesto, ma questo deve essere l'abbrivio per una nuova progettualità sociale dell'ambiente in cui viviamo perchè altrimenti non saremo mai una Città per giovani.

LUCIO LONARDO

cittadino volenteroso  

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