Dopo 156 anni Garibaldi perde Casalduni: Via dalla via! Enti

Il massacro di Pontelandolfo e Casalduni, perpetrato il 14 agosto del 1861 per mano dellesercito piemontese contro la popolazione civile, ha smesso ormai da tempo di essere un tabù. Da quando è stato eletto Sindaco di Casalduni nel 2014, Pasquale Iacovella si è impegnato in una vivace campagna di riscoperta della memoria storica del paese. Tante le iniziative: rievocazioni storiche, convegni con grandi nomi del revisionismo risorgimentale (Aprile, Del Boca, Ciano ed il cantante Povia), la concessione della medaglia d’Oro Costantiniana ai Comuni di Casalduni e Pontelandolfo ad opera dell’attuale Principe, Carlo di Borbone. Abbiamo raggiunto il Sindaco Iacovella.

Si tratta di marketing o c’è qualcosa di più profondo?

Assolutamente, c’è ben altro: noi semplicemente proviamo a dire quello che spesso i libri di Storia non hanno detto, cercando di coinvolgere sempre più gli alunni delle scuole. Assai valido in tal senso è stato lintervento di Povia, cui è stata concessa la cittadinanza onoraria, che ha eseguito la sua canzone “Al Sud”. Da noi è venuto anche Pino Aprile, che nel suo ultimo libro, “Carnefici”, ha dato una (tragica) risposta all’antica diatriba sul numero delle vittime casaldunesi dell’eccidio. Abbiamo inoltre portato a Casalduni il vignettista Riccardo Fortuna, poi autore del volume a fumetti “14 Agosto 1861”.

Come ha reagito il turismo a questa rinnovata attenzione?

Sono tantissime le persone richiamate dalle manifestazioni, soprattutto quelle del periodo estivo. Di Casalduni si parla sempre più, e questo è positivo. Parecchie le idee per il futuro: Pino Aprile ci ha donato un gran numero di libri, che stiamo ordinando allinterno della nostra biblioteca multimediale. Nel corso di quest’anno inaugureremo una nuova struttura e faremo in modo che diventi un vero e proprio Centro Studi sul Brigantaggio.

Negli ultimi giorni tanto si è parlato della delibera della Sua giunta che ha sostituito la strada “Salita Garibaldi” con “via don Vittorio Coletta”.

Sì, ora manca solo l’autorizzazione del Prefetto. Il nuovo nome della strada, lungo la quale è situata la canonica della Chiesa, sarà proprio quello di don Vittorio, parroco molto amato, che ha servito la nostra comunità per circa 30 anni… e quale migliore occasione per togliere un nome che a Casalduni non poteva proprio stare!

Ma qualcos’altro bolle in pentola…

Esatto. Come accadrà presto a Gaeta, anche noi vorremmo destinare uno spazio di una piazza, al momento denominata “Largo Croce”, all’istallazione di un monumento ai nostri caduti. E per ora l’idea è quella di rendere omaggio alle vittime del 1861 anche mediante l’intitolazione della piazza alla loro memoria.

Al momento queste “rivoluzioni toponomastiche” stanno prendendo piede solo nei piccoli centri. Pensa che si arriverà mai a cancellare Garibaldi, Cavour e il “Plebiscito” dalle mappe dell’ex Capitale?

Il nostro è solo un primo passo. Un interessamento però c’è già stato anche a livello regionale e nazionale. Abbiamo ad esempio mozioni presentate in alcune regioni del Sud dal Movimento 5 Stelle, o quella dell’On. Nunzia De Girolamo, firmata da una trentina di parlamentari, per listituzione di una data per ricordare le vittime degli eccidi dell’Unità dItalia: il 13 febbraio (giorno in cui cadde Gaeta, ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie).

Quali i prossimi appuntamenti da non perdere?

Tra luglio e agosto avremo l’attesissima rievocazione storica dei fatti del 1861 ed il convegno sul tema, organizzati dalla ProLoco e dal Comune, ed anche l’ottava edizione della manifestazione “Sui sentieri del brigantaggio” ad opera dell’associazione “I Cavalieri della Collina”, col patrocinio del Comune, per suggestive passeggiate tra storia e natura.

MATTEO NOBILE

Altre immagini