Disordine e degrado offendono i nostri monumenti In primo piano

Ancora una volta assistiamo, non senza rammarico, a scene che offendono il decoro urbano e deturpano alcuni tra i più noti monumenti storici di Benevento.

La questione non è solo di carattere politico-amministrativo ma riguarda il buonsenso generale. Sono in troppi, infatti, ad assumere atteggiamenti di noncuranza nei confronti della città in cui viviamo. La colpa non è sempre delle istituzioni.

È sufficiente fare una passeggiata lungo il corso principale (specialmente nel fine settimana) per notare parcheggi selvaggi in aree che dovrebbero essere “off limits”. Pochi giorni fa un lettore ci ha segnalato la presenza di ben quattro auto posteggiate nella zona antistante e circostante il Duomo in un orario di punta. Zona dove il Comune di Benevento già aveva provveduto ad ampliare la strada facendo arretrare di qualche metro il recinto del mausoleo sulla piazza di fronte - in costruzione oramai da non si conta più quanto tempo - per consentire il passaggio pedonale.

Tale passaggio, tuttavia, risulta ancora difficoltoso.

Non è raro incontrare persone, spesso accompagnate da anziani o da bambini scarrozzati nei passeggini, fare dei veri propri slalom tra auto “in sosta” ed auto “in corsa” davanti la Cattedrale. Una situazione rischiosa per l’incolumità pubblica, senza contare che pochi  anni fa il Duomo è stato sottoposto ad un lungo periodo di restauro per via dei danni subiti dallo smog.

Le contraddizioni non finiscono qui.

Proseguendo lungo il corso Garibaldi, capita di imbattersi in ciclisti che non rispettano l’ordinanza che ne vieta il transito, e cani a passeggio con i padroni non muniti di paletta le cui conseguenze sono sotto gli occhi (e non solo) di tutti. Per non parlare di cartacce, pacchetti di sigarette e lattine di bibite che circondano la base del meraviglioso Obelisco dedicato alla dea egizia Iside.

Giunti in Piazza Castello lo spettacolo appare ancora più grottesco: la piazza in cui troneggiano la Rocca dei Rettori ed il famoso monumento dedicato ai caduti durante la I guerra mondiale è letteralmente invasa dalle auto in sosta.

Probabilmente la mancanza di barriere fisiche idonee a perimetrare le aree non accessibili, fa sì che tali abusivismi persistano innescando una catena di violazioni che trasformano in “accettabile ed usuale” un comportamento intollerabile con il risultato di abbruttire monumenti, piazze e vie storiche.

A questa lista di storture non possiamo non aggiungere altre considerazioni.

In particolare, lo stato di abbandono in cui riversano altri importanti monumenti.

Il Bue Apis svariate volte oggetto di attenzione da parte delle amministrazioni locali - in seguito a lamentele di cittadini che ne contestavano la mancata valorizzazione - è ancora oggi in uno stato rovinoso. La scultura, posizionata all’ingresso del Viale San Lorenzo che conduce alla Basilica della Madonna delle Grazie e che rappresenta uno dei rinvenimenti più antichi nel patrimonio artistico e culturale beneventano, risulta già ad un primo sguardo danneggiata. Inoltre, a pochissimi metri dalla statua si trova un cassonetto per la raccolta del vetro, mentre alle sue spalle campeggia in bella vista una colonnina di benzina. Insomma, una collocazione più degna ed un intervento di restauro potrebbero restituirla meritatamente alla memoria storica che evoca.

Se non fossimo ancora convinti della desolazione che circonda i nostri monumenti una visita turistica fra i resti dell’Arco del Sacramento, dove ancora una volta gli automobilisti si fanno beffe del cartello che indica il divieto di fermarsi, e quelli dell’Anfiteatro Romano, fulcro della memoria storica cittadina insieme all’Arco di Traiano, ci palesano una situazione incresciosa dove l’incuria la fa da padrone.

ALESSANDRA GOGLIANO

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