Serata in onore di Mario Viglione Enti

Nell’Aula Magna Secchi-Famiglietti, della Scuola Secondaria di I Grado, il 16 aprile, la figura poliedrica di Mario Viglione, attore e regista, è riemersa vividamente dalle interpretazioni di un cast d’eccezione, formatosi accanto a lui in età adolescenziale.

Il GTP (Gruppo Teatro Popolare) ha presentato lo spettacolo … tra Mario e noi… racconto di un’esperienza di teatro, musica e vita. Mario è scomparso circa sette anni or sono, egli prima entra a far parte del GAD (Gruppo Attori Dilettanti), ma la sua visione teatrale diametralmente opposta alla tradizione foglianesara lo spinge a ricercare una diversa esperienza, uscendo fuori dal recinto delle rappresentazioni popolari, volgendo lo sguardo ad altri orizzonti espressivi.

Egli lascia il GAD e promuove una nuova formazione, nel 1972, il GTP, per cogliere nei fermenti nascenti della realtà locale la sfida culturale del futuro. Numerosi ragazzi si avvicinano all’espressività catalizzante di un teatro desueto, che predilige attraverso un filone ricreativo ed aggregativo, la forza dirompente della passione giovanile, per liberare talenti allo stato latente.

Alle 20.52, è buio in sala, un occhio di bue illumina una sedia vuota da regista, collocata al centro del palcoscenico. Si apre il sipario e due attori declamano componimenti poetici in napoletano, scritte dal grande Edoardo De Filippo. Successivamente sulla sedia del regista Miriam Viglione, la figlia del compianto Mario, si accomoda e legge un testo inerente il significato profondo della storia. La scaletta della serata, una sorta di “amarcord foglianesaro” prosegue con “Forza Venite Gente”, la canzone è tratta dal musical dedicato al Poverello d’Assisi.

Il viaggio dei ricordi rievoca le scelte delle prime rappresentazioni e le difficoltà iniziali attraverso la descrizione delle fasi di lavorazione con dettagli poco noti in attesa che gli attori indossino gli abiti di scena. Il regista sceglie “Le metamorfosi di un suonatore ambulante” di Peppino De Filippo, ma per l’imminente scadenza della rappresentazione, la compagnia ripiega su tre farse: Cupido scherza e spazza di Peppino De Filippo, “Pulcinella duellista notturno” di Scarpetta e “Le statue movibili” di Antonio Petito.

Sul palcoscenico viene riproposto “Il Vicolo”di Raffaele Viviani, che rappresenta una profonda frattura con i copioni teatrali consolidati e conosciuti tra i figlianesari. Gli spettatori si confrontano con una diversa dimensione, i giovani attori maturano un pensiero critico e rompono il torpore culturale del  paese negli anni ’70. L’interpretazione del vicolo di Napoli, denominato “Mast’Errico”, a distanza di tempo, in una serata indimenticabile pone in evidenza le diseguaglianze sociali, l’arte di arrangiarsi per sopravvivere e la piaga dell’alfabetizzazione. Scroscianti gli applausi al termine della perfomance. E’ stata declamata la poesia ”Fravecatore” di Raffaele Viviani, recitato un poemetto, estratto dalla commedia “De Pretore Vincenzo” di E. De Filippo. Con “O juorno e San Michele” di Elvio Porta, si conclude il tributo a Mario Viglione. Il testo è ambientato nel Sannio, probabilmente in Cerreto Sannita, narra le vicende aberranti e disumane degli eccedi di Pontelandolfo e Casalduni, risalenti all’11 agosto 1861.

Il testo teatrale rievoca la rivolta popolare, capeggiata del brigante Angelo Pica, realmente vissuto. Dallo spettacolo teatrale viene portata in scena la morte di Carminiello e il racconto di tre sopravvissuti del massacro orribile di Pontelandolfo e Casalduni. Gli attori raggiungono il palcoscenico e il presentatore Giuliano Pedicini enuncia i titoli degli spettacoli preparati nel corso degli anni. Egli ringrazia la dirigente scolastica Pasqualina Luciano per la concessione dell’Aula Magna, Franco Tommaselli per la disponibilità ad aprire e chiudere la scuola, il folto pubblico presente.

Per la realizzazione e la riuscita della serata hanno profuso il massimo impegno: Geppino Angelone (cantante) Cristian Baldini (cantante e flauto), Nella  Baldini (attrice e cantante), Alessandro Gisoldi (tastiere), Luigi Martone (tammorre), Ciriaco Pedicini (attore e flauto), Fulvio Pedicini (attore), Giuliano Pedicini Jr (chitarra), Giuliano Pedicini Sr (narratore e suggeritore), Mennato Pedicini (attore), Rosaria Possemato (attrice e cantante), Stefania Possemato (narratrice e cantante), Tiziana Possemato (attrice e cantante), Mennato Tedino (attore e chitarra), Miriam Viglione (attrice).

Il presentatore a margine ha concluso con una citazione del poeta, dello scrittore e dell’aforista portoghese Fernando António Nogueira Pessoa e ha rivolto, infine, un saluto carico di immensa emozione, sgorgato dal cuore all’amico scomparso con l’espressione “Ciao Mario”.  

NICOLA MASTROCINQUE                                                   

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