Paduli nell'oscurità più assoluta Enti

Annosa la questione riguardante la pubblica illuminazione nel comune di Paduli. A nostra memoria da un decennio, ma probabilmente si trascina da molto più. La prima volta che ne parlammo fu nel n. 4 dell’1-15 marzo 2007 a pagina 6 di Realtà Sannita, sotto i titoli “A Paduli solo chiacchiere dall’amministrazione - Molti quartieri sono al buio da troppo tempo”.

Altro che solo cattivo o irregolare funzionamento dell’impianto d’illuminazione della pubblica via, ci troviamo di fronte ad almeno tre amministrazioni, De Gennaro, Feleppa e Vessichelli, colpevoli di mancata progettazione nell’affrontare e risolvere quello che oggi è divenuto un endemico e pernicioso male del paese. Tanto che, nelle serate da domenica a mercoledì della scorsa settimana, una delle solite zone di Paduli centro è restata nell’oscurità più assoluta. Complice forse il fatto di trovarsi a ridosso del lungo ponte del 25 aprile nessuno, e poniamo l'accento sul nessuno, degli amministratori ha avvertito la necessità di prendere provvedimenti.

Lo si è fatto solo quando un cittadino, stanco di questo stato di cose, è intervenuto presso un componente della giunta comunale minacciando di rivolgersi all’indomani presso la locale stazione dei carabinieri per sporgere denuncia. Dopo neanche mezz’ora la luce è tornata. 

Nella serata precedente, quella del 25 aprile, è accaduto intanto un fatto increscioso. Una ragazza, con la complicità dell’oscurità, è stata molestata e solo l’accorrere di qualche passante ha potuto evitare che la vicenda degenerasse. Sempre al buio, non è stato possibile identificare gli assalitori.

Auto che cercavano di parcheggiare ai lati della strada, nel manovrare in retromarcia, hanno strusciato altri veicoli in sosta.

Una mamma ci ha dichiarato: “Dall’apprensione uscivo di continuo sul balcone nel tentativo di scorgere mia figlia nell’atto di rientrare a casa. E questo non chi sa a quale tarda ora, poco dopo le otto e mezzo serali”. Alcune ragazze si facevano compagnia procedendo grazie alla luce della torcia degli smartphone. Per non parlare poi delle difficoltà affrontate dalle persone anziane che, non sapendo dove mettere i piedi al buio, per lo più rincasavano prima del calar delle tenebre. Peggio di un coprifuoco. Questo è però quanto accade sempre più spesso.

Alcune domande ce le siamo poste. Il cittadino sopra menzionato ha chiesto perché non si affronti e risolva una volta per tutte il problema. La giustificazione speciosa è stata che l’impianto è vecchio e andrebbe rifatto. Come, andrebbe? Altri parlano di “generici problemi di linea”. Tutti i pali dell’illuminazione pubblica sono a norma e sono dotati della prevista certificazione d’idoneità? Dove hanno termine le responsabilità dell’attuale amministrazione e dove iniziano quelle di chi ha in appalto la manutenzione ordinaria della rete cittadina? E come mai, considerato a questo punto che non è problema nato certo oggi, le opposizioni tacciono in Consiglio comunale?

Il futuro di Paduli è quello di un paese che non deve sedersi, non deve perdere lo slancio neppure per un attimo, non deve cedere di un millimetro sulla qualità, dall’amministrazione spicciola ai grandi eventi culturali. Ma questa sorta di amministratori del bene comune sapranno assolvervi?

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it 

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