Al 'Partenio' un pareggio che sa di sconfitta Sport

Non era certamente facile per i giallo-rossi di Imbriani lasciare indenni il “Partenio” di Avellino, anche perché per i “lupi” di Bucaro era la partita dell’anno dopo tante delusioni patite e proprio per questo avevano esasperato al massimo il derby alla vigilia della gara, ma alla fine D’Anna e compagni erano quasi riusciti nell’intento, ed anzi il pareggio finale sta molto stretto ai giallo-rossi e suona senz’altro come una beffa bella e buona.

Allo scadere dei 90’ regolamentari, grazie al bellissimo goal messo a segno da Cia, il Benevento era in vantaggio, poi, in pieno recupero, e ad un solo minuto dal fischio finale dell’indeciso ed inesperto arbitro di Campobasso Cifelli (che ancora una volta ha fortemente penalizzato i sanniti, come già avvenne lo scorso 25 settembre a Foligno, nella quarta di campionato), l’Avellino riusciva a conquistare il pareggio, grazie ad un forsennato e confuso forcing, e con i giallo-rossi ridotti in 10 per l’espulsione di D’Anna, già in precedenza ammonito ed autore di un nuovo inutile fallo a centrocampo.

Ma non è tanto il risultato finale di 1-1 che sa di beffa, quanto il fatto che prima di subire il pareggio di Zigoni i giallo-rossi hanno sbagliato almeno cinque o sei clamorose occasioni per mettere a sicuro il risultato con una seconda rete, per non parlare di almeno un paio di parate decisive del portiere irpino.

Insomma, anche al “Partenio” un Benevento poco cinico che ha pagato le tante occasioni fallite sotto la porta avversaria, e proprio per questo ad un soffio dalla fine ha subito il pareggio dei padroni di casa, permettendo così ai tifosi “verdi” di inscenare quelle scene di gioia che certamente non avrebbero meritato.

Tanta delusione, invece, per quei 500 e passa tifosi beneventani, che già assaporavano la gioia per aver nuovamente violato, dopo tantissimi anni, il “Partenio” (l’ultima volta si era verificato il 6 marzo del 2005, quando con due reti di Colletto ed Imbriani il Benevento, all’epoca guidato da Raffaele Sergio, riuscì a tornare a Benevento da vincitore).

Ed a proposito di tifosi al seguito della squadra giallo-rossa, non possiamo che biasimare e condannare con forza quanto verificatosi nella tribuna vip del “Partenio”, dove i dirigenti e tanti sportivi del Benevento (tra i quali il sindaco Pepe, il Questore La Porta e numerosi amministratori) per l’intera gara sono stati trattati malissimo, senza nessun intervento da parte di Forze dell’Ordine o addetti della società irpina.

Un fatto, questo, da stigmatizzare con forza perché da noi si agisce tutto in altro modo. Ed alla fine il mancato “colpaccio” del “Partenio” ha condannato ancora di più il Benevento per i blitz di due giorni dopo della Pro Vercelli a Viareggio e del Sorrento a Lumezzane, che hanno allontanato il Benevento da quel quinto posto utile per disputare i play-off.

E’ vero che ci sono ancora un bel po’ di giornate da giocare, che i punti in palio sono tanti, che gli scontri diretti non mancano (il Sorrento deve affrontare Ternana e Pro Vercelli, il Carpi deve ancora vedersela con Benevento e Pro Vercelli, il Taranto è sempre con l’incubo di una nuova penalizzazione ma ha un fine campionato certamente più facile, la Pro Vercelli deve ancora giocare contro Ternana, Sorrento e Carpi), ma non vorremmo che alla fine la mancata vittoria al “Partenio” diventasse determinante per il Benevento in senso negativo.

Comunque, la squadra sta dimostrando che c’è, che ha dimenticato completamente il terribile mese di febbraio, che ha la mentalità ed i mezzi per poter lottare fino alla fine con Taranto, Carpi, Pro Vercelli e Sorrento per poter conquistare i play off, certamente alla portata di D’Anna e compagni ed obiettivo ancora realizzabile. Intanto, nemmeno il tempo di rifiatare dopo la beffa del “Partenio”, e mercoledì scorso è stato nuovamente campionato, con il Pavia che è sceso al “Ciro Vigorito”.

Naturalmente, per esigenze di pubblicazione del giornale non possiamo raccontarvi di questa gara e dei successivi risvolti della classifica dopo questa nuova giornata. Ora, dopo la pausa di Pasqua, domenica 15 i giallo-rossi dovranno disputare una gara che potrebbe essere decisiva in chiave play-off, quella di Carpi. E si tratterà di una giornata che potrebbe anche produrre nuovi scossoni alla classifica, che rimane sempre corta per quanto riguarda le prime posizioni.

Comunque, a metà marzo (precisamente il 17) la famiglia Vigorito ha festeggiato i sei anni alla guida del Benevento, dopo essere subentrata a Tescari. Sono passati da allora oltre 2.200 giorni, tantissimi piacevoli e da ricordare, anche se qualche delusione non è mancata. Sono state 207 le gare disputate, con 104 vittorie, 57 pareggi e 46 sconfitte; 289 le reti segnate e 180 quelle incassate, con 368 i punti conquistati (naturalmente in questo novero manca la gara di mercoledì scorso Benevento-Pavia per i motivi di cui abbiamo scritto prima).

Dell’era Vigorito dobbiamo ricordare la promozione in C1 (ora Prima Divisione) ed i cinque play-off disputati, di cui due in C2 (con un quarto posto ed un secondo posto) e tre in Prima Divisione (partendo da due secondi posti e da un quinto). Undici gli allenatori che si sono alternati: Florimbi, Specchia, Pileggi, Simonelli, Papagni, Soda, Acori, Camplone, Cuttone, Galderisi ed ora Imbriani. Manca la ciliegina sulla torta per una società che oggi è indubbiamente all’avanguardia in Italia, e che viene invidiata da allenatori, giocatori ed addetti ai lavori: la conquista della serie B, che certamente il Benevento di Vigorito merita per quanto sta facendo.

Che sia questo l’anno buono?

GINO PESCITELLI

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